“Nessuna Costituzione può essere capita se non se ne conoscono le origini, storiche e politiche. Nessuna Costituzione può essere analizzata e interpretata in maniera illuminante e convincente se non la si colloca nel suo contesto politico. Infine, nessuna modifica di qualche valore e durata può essere introdotta con successo da chi non conosce e non comprende la dinamica delle forze e delle (debolezze) politiche.” (dalla Premessa de La Costituzione in trenta lezioni UTET 2015)
Sempre al centro del dibattito pubblico e oggetto di innumerevoli tentativi di riforma, più o meno fondati, la Costituzione italiana è soprattutto un testo di straordinaria attualità. È ciò che mostra Gianfranco Pasquino – uno dei grandi studiosi del nostro tempo – in queste trenta “lezioni” che sono altrettanti fulminei saggi sulle idee che hanno dato corpo e vita alla Costituzione, influenzando – tra intuizioni anticipatrici, chiaroscuri interpretativi e promesse disattese – la storia dell’Italia contemporanea. “Splendida sessantenne”, come la definì un decennio fa Giorgio Napolitano, la Costituzione ha mostrato nel corso del tempo la capacità di adattarsi a contesti storici e politici diversi, sopravvivendo perfino al crollo del sistema dei partiti e rimanendo un punto di riferimento imprescindibile: che si parli di diritti civili o di conflitto di interessi, del ruolo del presidente della Repubblica o delle autonomie locali, di degenerazioni populiste, libertà di informazione o principi di solidarietà. Perfino del delicato problema della convivenza tra religioni diverse, che si fa sempre più acuto in Italia non solo a causa della crescita dell’Islam.