Home » Posts tagged 'Associazione di Cultura Politica Obiettivo Comune'
Tag Archives: Associazione di Cultura Politica Obiettivo Comune
Quello che non emerge: una cultura politica 1 aprile #Torino Biennale Democrazia #bdem17
sabato 1 aprile ore 10
Circolo dei lettori – Sala Grande
via Gianbattista Bogino 9, TorinoQuello che non emerge: una cultura politica
Valeria Ottonelli e Gianfranco Pasquino
coordina Gabriele Magrin
Esaurite le ideologie e affondate le culture politiche, cancellato il “secolo socialdemocratico”, in sofferenza persino il neo-liberismo, a contendersi il campo sono rimasti l’antipolitica, il populismo e i fondamentalismi. Chi pensa che i diritti e i doveri da soli non bastino per nessuna (vecchia e) nuova cultura politica deve chiedersi dove e come potranno nascere nuove culture politiche competitive che diano risposte al governo dell’economia, all’ammodernamento del welfare e alle diseguaglianze
Se son fiori sbocceranno
È lecito interrogarsi sulle politiche fatte dal Partito Democratico al governo e su come proseguirle, approfondirle, cambiarle? Lo ha fatto, in maniera un po’ sommaria e brutale, l’assessore Matteo Lepore. In un partito che non soltanto accetta, ma valorizza il dibattito e la circolazione delle idee e delle proposte, a Lepore dirigenti e autorità varie del PD avrebbero dovuto rispondere sul merito, non con critiche alla persona quasi invitandolo ad andarsene. Il sindaco Merola, da qualche tempo diventato “movimentista”, impegnato nel disegno di un (nuovo?) “campo progressista”, ha difeso il diritto di parola e di ricerca di un altro PD esercitato da Lepore. Che ci sia un qualche, limitato e abitualmente sopito, disagio nel PD bolognese e, probabilmente, anche emiliano-romagnolo, è accertato. Ci si potrebbe persino chiedere perché, dopo la pesante sconfitta nel referendum costituzionale e la scissione di una parte della “ditta”, grave poiché se ne sono andate due persone, Bersani ed Errani, con una storia lunga e importante, questo disagio sia in definitiva contenuto.
La riflessione, però, non deve rimanere “contenuta”. Un partito, soprattutto se di sinistra (oops), ha il dovere di porsi costantemente il compito di indicare prospettive che contemplino anche la riduzione delle diseguaglianze, spesso inevitabile conseguenza dello sviluppo. Al Lingotto non s’è sentito nulla di tutto questo. Se, invece, di una corsa in tempi raccorciati verso l’elezione del segretario, si fosse tenuta un’austera e densa conferenza programmatica, con qualche relazione dedicata alla riflessione sulla natura e sulla cultura politica di un partito (questa volta evito “di sinistra”) progressista, allora Lepore e addirittura Merola avrebbero potuto esprimere meglio le loro perplessità e le loro proposte. Esiste ancora un’opportunità: che le proposte siano formulate nelle mozioni congressuali e che vengano fatte circolare fra gli iscritti, molti dei quali si sono, purtroppo, già prevedibilmente schierati.
No, non voglio trattare di schieramenti e di posizionamenti. Ancora una volta, però, temo che, dopo la fiammata di dichiarazioni e di richiami all’ordine (renziano), quasi tutti gli intervenuti si preoccupino delle loro carriere. Concludo facendo mia l’esortazione del Presidente Mao: che cento fiori sboccino, e affidandomi il compito a casa, ma accetto suggerimenti, di scoprire quando fu l’ultima volta che il Partito di Bologna formulò un’idea innovativa.
Pubblicato il 15 marzo 2017
Dal Porcellum alla Terza Repubblica. Il video dell’intervento
Venerdì 12 Febbraio – Sala convegni del Castello Caetani – Fondi
Presentazione del volume Dal Porcellum alla Terza Repubblica. Dieci anni di storia politico-elettorale dell’Italia 2005-2015
di Simone Nardone. Prefazione di Gianfranco Pasquino.(Editore StreetLib)Evento organizzato dall’Associazione di Cultura Politica Obiettivo Comune, con il patrocinio del Comune di Fondi e del Sistema Bibliotecario del Sud Pontino
Dal Porcellum alla Terza Repubblica. Dieci anni di storia politico-elettorale dell’Italia
Venerdì 12 Febbraio ore 18.00
Sala convegni del Castello Caetani – Fondi
Presentazione del volume
Dal Porcellum alla Terza Repubblica. Dieci anni di storia politico-elettorale dell’Italia 2005-2015
di Simone Nardone. Prefazione di Gianfranco Pasquino.(Editore StreetLib)
Interverranno con l’autore
Gianfranco Pasquino, Professore emerito di Scienza Politica presso l’Università di Bologna
Antonio Agosta, Docente di Sistemi Elettorali Comparati presso l’Università degli Studi Roma Tre
Evento organizzato dall’Associazione di Cultura Politica Obiettivo Comune, con il patrocinio del Comune di Fondi e del Sistema Bibliotecario del Sud Pontino
Dalla prefazione di G. Pasquino
“Scoprire che la legge elettorale n. 270 del dicembre 2005, fortemente voluta e approvata dal centro-destra, giustamente definita Porcellum, ha soltanto una volta su tre, nel 2008, prodotto una cospicua maggioranza in entrambe le camere, pur riducendo il numero degli sgangherati partiti italiani, è sufficiente per darle una valutazione negativa, argomentata, netta e severa. […] Nardone analizza le proposte recenti, macchiate, come ho già notato, da partigianeria e anche da colpevole ignoranza dei precedenti. Il difetto più grave degli improvvisati riformatori elettorali è la loro intollerabile presunzione. Si ostinano a pensare che sanno fare meglio di quanto è stato fatto, e funziona da tempo, nelle democrazie parlamentari e semipresidenziali europee. […] Nardone ci porta fino a dove siamo arrivati, ma leggendo fra le righe, esercizio che consiglio anche ai lettori, si vedrà che con quello che è stato approvato, ma che già si suggerisce di ritoccare, non andremo da nessuna parte”.




