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Tag Archives: Enrico Cisnetto

VIDEO Sciopero, arma spuntata? @WarRoomCisnetto

Sciopero, arma spuntata? #3dicembre ore 17.30 a @WarRoomCisnetto

Partecipano Raffaele Bonanni , Gianfranco Pasquino , Maurizio Sacconi

SCIOPERO, ARMA SPUNTATA?

Enrico Cisnetto ne discute con Raffaele Bonanni, Sindacalista, Docente Diritto del Lavoro, già Segretario CISL, Gianfranco Pasquino, Professore emerito Scienza politica, Editorialista Domani, autore di “Fuori di testa” (Paesi Edizioni) e Maurizio Sacconi, già Ministro Lavoro, Salute e Politiche Sociali, Presidente Associazione Amici di Marco Biagi, curatore di “Otre nuovo per vino nuovo. Rinnovare le istituzioni del lavoro al tempo della AI” (Studium Edizioni).
Raffaele Bonanni , Gianfranco Pasquino , Maurizio Sacconi

VIDEO Sbagliano di più i politici o i comunicatori? Una (improvvida) sfida all’OK Corral @WarRoomCisnetto

Sbagliano di più i politici o i comunicatori?
UNA (IMPROVVIDA) SFIDA ALL’OK CORRAL
Massimiliano Panarari ne discute con Gianfranco Pasquino Professore emerito Scienza politica, Editorialista Domani, autore di “Fuori di testa” (Paesi Edizioni)

Fuori di testa
Errori e orrori di politici e comunicatori
Paesi Edizioni

La nomina di Elly Schlein pone problemi di compatibilità politica nel PD. E ora, cari riformisti? @WarRoomCisnetto

Enrico Cisnetto ne discute con Giuseppe Fioroni, Ex Partito Democratico, già Ministro Pubblica Istruzione, Enrico Morando, già Parlamentare e Ministro Pd, Presidente Libertà Eguale e Gianfranco Pasquino, Professore emerito di Scienza politica, autore di “Tra scienza e politica. Una autobiografia” (UTET)

Populista o riformista, bivio PD #4ottobre ore 17.30 a War Room di Enrico Cisnetto @WarRoomCisnetto @ecisnetto

VIDEO Semipresidenzialismo, doppio turno, leadership politica liberal-riformista: che invidia, la Francia! @WarRoomCisnetto #TraScienzaePolitica @UtetLibri

Se a Roma ci fosse un Macron

Enrico Cisnetto ne discute con Sandro Gozi, Eurodeputato Renew Europe e Segretario Generale Partito Democratico Europeo, Marc Lazar, Presidente School of Government Luiss – Roma, Professore di Storia e Sociologia Politica Istituto Sciences Po – Parigi e Gianfranco Pasquino, Professore emerito Scienza Politica Università Bologna, autore di “Tra scienza e politica. Un’autobiografia” (UTET)

21 aprile 2022

GUARDA QUI IL VIDEO INTEGRALE DELLA PUNTATA

La nostra libertà è diventata inutile? a @WarRoomCisnetto #LibertàInutile @UtetLibri

A War Room Books, ospite di Alessandro Barbano è Gianfranco Pasquino, Professore Emerito di Scienza Politica Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e autore di “Libertà inutile” edito da UTET libri (nelle librerie il prossimo 16 febbraio) Un libro prezioso, che prova a far chiarezza nel pensiero politico con un obiettivo ambizioso: individuare il profilo ideologico dell’Italia repubblicana. Buona visione!

A Roma InConTra 5ª puntata IX stagione #25marzo

Conduce: Enrico Cisnetto
Con: Leonardo Becchetti; Sandro Gozi; Gianfranco Pasquino; Giampiero Mughini

 

LIVE lunedì 25 marzo 2019 ore 18:30 Palazzo Santa Chiara, Piazza di Santa Chiara 14, Roma

IN TV martedì 26 marzo su TG Norba24 (canale 510 di Sky) alle ore 23.30 e mercoledì 27 marzo sulle principali emittenti regionali

 

 

Il Governo funziona male, ma le elezioni non migliorerebbero nulla

Chi intende il “dialogo” come chiacchierata a pranzo, a cena, negli intervalli di lavoro di una giornata, nel quale ci si limita a scambiare senza impegno parole parole parole, non può pensare che questo significhi negoziare e, neppure, ottenere assenso. Se, poi, come ripetutamente hanno detto, in ordine di rilevanza, Salvini, Di Maio, Tria, Conte, sì al dialogo, però, “la manovra non cambia”, allora meglio non andare a Bruxelles, ma andare al mare. Ciononostante, non dobbiamo, come interpreto la dura riflessione di Cisnetto, abbandonare le speranze poiché, contrariamente alla scommessa dei governanti giallo-verdi, tirare per le lunghe non significa affatto evitare di tirare le cuoia. Al contrario, già nel medio periodo, mercati e spread potrebbero insegnare qualcosa anche a chi ha ampiamente dimostrato poca dimestichezza con i numeri (e con Babbo Natale). La letterina della Commissione arriverà e sarà severa. Chi ha la pazienza di aspettare, ma spero che i piccoli e medi industriali del Nord l’abbiano già persa questa pazienza, potrebbe vedere il governo cambiare qualcosa di sostanziale. Magari avendo capito che il mantra al quale fanno ricorso: “i fondamentali dell’economia italiana sono sani”, è profondamente sbagliato. Il 131 per cento di debito pubblico non è sano. È molto malsano. Evadere 20-25 percento di tasse non è sano. La crescita più bassa di quasi tutti gli Stati-membri dell’Unione è malsanissima, ed è difficile credere che la manovra riuscirà a rovesciare una tendenza ventennale. Lascio da parte il costo, ingente, della corruzione politica che, naturalmente, non riguarda affatto solamente i politici.

Se il non-negoziato Commissione- Italia non porta a nulla, allora, sostiene Cisnetto, meglio andare alle urne. La penso molto diversamente per un insieme di ragioni. In maniera sorprendente, ma non incredibile tutti i sondaggi concordi rilevano che né il governo né l’evanescente Presidente del Consiglio (dal quale stiamo attendendo che operi davvero da “avvocato del popolo”) hanno perso popolarità. Probabilmente questa solidità del consenso dipende dal fatto che l’opposizione di Forza Italia è molto ambigua e quella del Partito Democratico è da tutti i punti di vista: leadership, proposte, credibilità, assolutamente irrilevante. Secondo né la Lega avanzante né le Cinque Stelle declinanti possono permettersi il lusso di gettare la spugna andando di fronte all’elettorato come dei falliti. Terzo, Mattarella sconsiglierebbe nuove elezioni che, inevitabilmente, avrebbero effetti deleteri sul bilancio dello Stato e esplorerebbe tutte le alternative possibili. Ce ne sono? Dipende dal rinsavimento di alcuni dirigenti politici, ma le democrazie parlamentari hanno sempre molte frecce al loro arco. Infine, non è affatto detto che dalle urne uscirebbe un’alternativa numericamente valida all’attuale governo. Potrebbe benissimo succedere che l’ascesa di Salvini si riveli insufficiente ad una maggioranza di centro-destra e che l’unica coalizione possibile torni ad essere quella Cinque Stelle(ine) e Lega.

Che fare, dunque? Due tipi di azioni sono possibili, entrambe contemplate e praticate nelle democrazie parlamentari. Primo, premere sul governo affinché prenda atto che ci sono politiche che non può attuare. Le cambi, oppure, come dice flautatamente Giuseppe Conte, le “rimoduli”, anche nei numeri (magari con la spinta del Quirinale che non dovrebbe fare fatica a cogliervi già alcuni elementi di incostituzionalità). Secondo, si proceda a un rimpasto che non è “vecchia politica”: la May in Gran Bretagna l’ha già fatto un paio di volte e certo la vecchia politica non abita lì, mandando a casa i ministri palesemente inadeguati –e se a Toninelli fischiano le orecchie è solo giusto così, ma anche Conte e Tria meritano qualche fischio) reclutando persone più competenti, in grado di avere maggiore capacità di intervento in Italia e di convincimento a Bruxelles. Poco? Certo, ma meglio di niente –e meglio di elezioni quasi sicuramente inconcludenti.

Pubblicato il 24 novembre 2018 su Terza Repubblica

INVITO Roma InConTra #5marzo ore 18 #ElezioniPolitiche2018

                                             

Il salotto di Roma InConTra la Tv dal vivo

lunedì marzo 2018 – ore 18.30

                                                                  Enrico Cisnetto
                                                                          InConTra

GIAMPIERO MUGHINI

Scrittore e giornalista,

autore de “Che profumo quei libri” (Bompiani)

e

GIANFRANCO PASQUINO

Professore emerito Scienza Politica Università Bologna