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Tag Archives: Marco Valbruzzi
Modell deutschland: sistema elettorale, cancellierato, partiti – Francia-Italia: istituzioni e partiti #seminari #14/15aprile #Gorizia
Seminari rispettivamente nell’ambito dei corsi di Comparative Politics and Foreign Policy e Scienza Politica
Gianfranco Pasquino
Università di Bologna
Marco Valbruzzi
Università di Napoli Federico II
MODELL DEUTSCHLAND: SISTEMA ELETTORALE, CANCELLIERATO, PARTITI
Lunedì 14 aprile 2025, ore 15:00
Aula PADNU, Polo Universitario di Gorizia Via Alviano
FRANCIA-ITALIA: ISTITUZIONI E PARTITI
Martedì 15 aprile 2025, ore 10:00
Aula Magna, Polo Universitario di Gorizia Via Alviano
In nome del popolo sovrano. Potere e ambiguità delle riforme in democrazia #March12 #Roma #Sapienza – “Robert Elgie” Brown Bag Seminars on Politics
Observatory on presidentialisation
Sapienza – Dublin City University
March 12 / 4 p.m.
Location: Department of Political Sciences
Gianfranco Pasquino
Johns Hopkins University
In nome del popolo sovrano.
L’ambiguità delle riforme in democrazia
(Egea, 2025)
Discussant: Marco Valbruzzi
University of Naples “Federico II”

VIDEO Elezioni 2022, flussi-riflussi-riflessioni @liberiegiusti

GUARDA IL VIDEO QUI “Elezioni 2022, flussi-riflussi-riflessioni”
Gianfranco Pasquino
professore emerito di Scienza Politica
Marco Valbruzzi
politologo, Università Federico II, Napoli.
L’incontro in presenza si è svolto a Bologna nel Centro Costa di Bologna il 10 ottobre 2022
Elezioni 2022, flussi-riflussi-riflessioni #Bologna #10ottobre @liberiegiusti

“Elezioni 2022, flussi-riflussi-riflessioni”
Ne parlano lunedì 10 ottobre alle ore 18, in presenza e online da questa pagina Facebook
Gianfranco Pasquino
professore emerito di Scienza Politica
Marco Valbruzzi
politologo, Università Federico II, Napoli.
L’incontro in presenza si svolgerà a Bologna nel Centro Costa, via Azzogardino 48
INVITO Tra scienza e politica. Una autobiografia @UtetLibri #16maggio ore 18 Recensioni & Presentazioni @Stroncature1

Il 16 maggio 2022 alle ore 18 Stroncature ospita la presentazione del libro di
Gianfranco Pasquino
Tra scienza e politica. Una autobiografia (Utet, 2022)
Con l’autore dialogano Marco Valbruzzi e Sofia Ventura.
Per partecipare è necessario registrarsi.

Come votano le periferie. Comportamento elettorale e disagio sociale nelle città italiane @edizionimulino Una @MarinaDiLibri a #ScienzePolitiche @unipa_it #Palermo #7aprile
UNA MARINA DI LIBRI A SCIENZE POLITICHE
Giovedì 7 aprile 2022 ore 17
Aula Borsellino
Via Maqueda 324 Palermo
Dipartimento di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali DEMS
Presentazione del libro curato da Marco Valbruzzi
Come votano le periferie. Comportamento elettorale e disagio sociale nelle città italiane
(Il Mulino 2021)
Saluti
Costantino Visconti Direttore Dipartimento DEMS
Nicola Bravo Presidente CCN Piazza Marina & Dintorni
Intervengono
Marco Valbruzzi Curatore del volume
Anna Scavuzzo Vicesindaco di Milano
Serena Sileoni Consigliere del Presidente Draghi
Gianfranco Pasquino Professore emerito di Scienza Politica
Modera
Laura Azzolina Dipartimento DEMS

La lezione di Giovanni Sartori Accademia Nazionale dei Lincei
SCIENZA POLITICA E CULTURA POLITICA
LA LEZIONE DI GIOVANNI SARTORI
Saluto della Presidenza
Roberto ANTONELLI
Marco TARCHI (Università di Firenze):
La specificità della scienza politica di Sartori
Steven B. WOLINETZ (Memorial University of Newfoundland, St. John’s, Canada):
Sartori and the study of political parties:
Lessons we should learn – or re-learn
Sorina Cristina SOARE (Università di Firenze):
La democrazia di Sartori e il populismo
Marco VALBRUZZI (Università di Bologna):
La missione della scienza politica: sapere applicabile e rilevante
Gianfranco PASQUINO (Linceo, Università di Bologna):
La sfida alle culture politiche
PRESENTAZIONE – Giovanni Sartori (1924-2017) è stato uno dei più importanti scienziati politici del XX secolo. Autore di libri fondamentali quali Democrazie e definizioni (1957); Parties and party systems (1976); The Theory of Democracy Revisited (1987); Ingegneria costituzionale comparata (1995); editorialista del “Corriere della Sera” per più di quarant’anni, Sartori ha contribuito in maniera decisiva allo sviluppo della scienza politica. Attraverso le sue brillanti analisi, Sartori ha costantemente operato per approfondire la conoscenza del funzionamento dei sistemi politici e per migliorare la cultura politica dei cittadini e delle élite.
Convinto della necessità e della possibilità di applicare le conoscenze acquisite e prodotte dalla scienza politica, Sartori ha sempre accompagnato le sue ricognizioni dei più significativi fenomeni politici con indicazioni intese a cambiarne in maniera positiva le conseguenze prevedibili. Dalle leggi elettorali ai sistemi dei partiti, dalla rappresentanza politica alle forme di governo, i contributi di Sartori mantengono una straordinaria vitalità e attualità. Giorno dopo giorno, in Italia e altrove, è possibile rendersi conto quanto gli insegnamenti di Sartori continuino ad essere essenziali e quanto una cultura politica più attenta alle lezioni della sua scienza politica sarebbe in grado di contribuire alla qualità della politica nelle democrazie.
PROGRAMMA SCIENZA POLITICA E CULTURA POLITICA. LA LEZIONE DI GIOVANNI SARTORI

ROMA – PALAZZO CORSINI – VIA DELLA LUNGARA, 10 Sito web: http://www.lincei.it
Segreteria del convegno: fox@lincei.it
ASSAGGIO “Scienza Politica e Cultura politica. La lezione di Giovanni Sartori” #8maggio Accademia Nazionale dei Lincei #Roma
Per tutte/i coloro che, colpevolmente, non verranno ai Lincei ecco un piccolo ma gustoso assaggio di quello che dirò.
LA SFIDA DI SARTORI
Gianfranco Pasquino
“Si può essere mal governati perché si è governati tirannicamente. Ma possiamo essere mal governati perché siamo governati da una classe politica di basso livello, da politici incapaci e incompetenti” (Sartori 1970, p. 23). Sartori collega esplicitamente il livello della classe politica allo stato della cultura politica. Ancora più esplicitamente sottolinea che “una cultura politica è … il discorso generalizzato sulle cose politiche avvalorato da ‘competenti’, da coloro che di politica si intendono o credono di intendersene” (Ibidem) e sembra addirittura rivelarsi ottimista ovvero, forse, più semplicemente, speranzoso: “è tramite la loro incidenza sul pubblico … che i promotori di cultura condizionano la classe politica” (p. 24). Naturalmente, l’intero discorso sulla cultura politica, l’opinione pubblica, la classe politica sarebbe del tutto improponibile in situazioni non-democratiche. Semplicemente, provatamente, la scienza politica non ha mai goduto di autonomia in nessun regime autoritario nelle sue numerose varianti. Peraltro, i rapporti fra scienza politica e democrazia continuano ad essere, al tempo stesso, molteplici e complessi. È possibile sostenere che la scienza politica nasce, vive e prospera nelle democrazie.
Per dirla con Sartori (1970, p. 21) “un sapere applicabile trasforma il mondo intervenendo subito, qui, ora. Un sapere applicabile è un ‘sapere per fare’, il cui problema è di sapere come fare”. Non consigliere di nessun principe, Sartori stava sostenendo, e avrebbe continuato a farlo, sistematicamente, che la scienza politica propone e formula una cultura politica non contemplativa, ma attiva, potenzialmente interventista, vale a dire capace di suggerire interventi. Qualche anno dopo (1975), indirettamente, Bobbio entrava da par suo, in chiave di teoria politica, in questo delicatissimo, dal punto di vista sia “filosofico” sia politico, argomento, sollevando un interrogativo di enorme importanza: Esiste una dottrina marxistica dello Stato? (ora in Quale socialismo? Bobbio 1976). Non molto celata la risposta di Bobbio era chiara: no, una dottrina marxistica dello Stato non esisteva affatto. Dal canto suo, Sartori non aveva dubbi: il marxismo è carente di qualsiasi possibilità di intervento sulla sfera politica. È una teoria non suscettibile di applicazione, destinata a produrre effetti non voluti (Sartori 1987, pp. 436-439), inadeguata a spiegare non solo lo Stato, ma la stessa politica.
Lungi, ma non troppo, da me, affermare che la scienza politica può automaticamente e facilmente produrre una buona politica. Tuttavia, una buona scienza politica serve a monitorare e criticare la politica che c’è e formulando alternative praticabili. Magari la scienza politica non riesce a migliorare direttamente la politica, ma contribuisce alla costruzione di una cultura politica. Crollate, anche per le loro inadeguatezze e la loro incapacità di rinnovarsi, le culture politiche del passato italiano, la scienza politica contiene gli elementi indispensabili alla formulazione di una nuova cultura politica: aperta, pluralistica, esposta alla realtà, capace di apprendimenti e di adattamenti, in grado di suggerire interventi applicabili. Per quel che riguarda il contesto italiano, lascerò, com’è più che giusto, parlare il Sartori di poco meno di cinquant’anni fa: “Si può essere mal governati perché si è governati tirannicamente. Ma possiamo essere mal governati perché siamo governati da una classe politica di basso livello, da politici incapaci e incompetenti. Questo è, oggi, il porro unum della politica italiana” (Sartori 1970, p. 23). L’incapacità e l’incompetenza dipendono dallo stato della cultura politica della classe politica. Quasi sicuramente, una delle ragioni per le quali la pratica politica italiana non è buona (mio tremendo understatement) sta anche nell’irrefutabile fatto che la lezione della scienza politica di Sartori non è stata imparata (e che, purtroppo, sta scomparendo).
INVITO
ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI
Palazzo Corsini
Via Della Lungara, 10
SCIENZA POLITICA E CULTURA POLITICA
LA LEZIONE DI GIOVANNI SARTORI
15.00
Saluto della Presidenza
15.15
Marco TARCHI (Università di Firenze):
La specificità della scienza politica di Sartori
15.45
Steven B. WOLINETZ (Memorial University of Newfoundland, St. John’s, Canada):
Sartori and the study of political parties: Lessons we should learn – or re-learn
16.15
Sorina Cristina SOARE (Università di Firenze):
La democrazia di Sartori e il populismo
Intervallo
17.00
Marco VALBRUZZI (Università di Bologna):
La missione della scienza politica: sapere applicabile e rilevante
17.30
Gianfranco PASQUINO (Linceo, Università di Bologna):
La sfida alle culture politiche
PRESENTAZIONE – Giovanni Sartori (1924-2017) è stato uno dei più importanti scienziati politici del XX secolo. Autore di libri fondamentali quali Democrazie e definizioni (1957); Parties and party systems (1976); The Theory of Democracy Revisited (1987); Ingegneria costituzionale comparata (1995); editorialista del “Corriere della Sera” per più di quarant’anni, Sartori ha contribuito in maniera decisiva allo sviluppo della scienza politica. Attraverso le sue brillanti analisi, Sartori ha costantemente operato per approfondire la conoscenza del funzionamento dei sistemi politici e per migliorare la cultura politica dei cittadini e delle élite.
Convinto della necessità e della possibilità di applicare le conoscenze acquisite e prodotte dalla scienza politica, Sartori ha sempre accompagnato le sue ricognizioni dei più significativi fenomeni politici con indicazioni intese a cambiarne in maniera positiva le conseguenze prevedibili. Dalle leggi elettorali ai sistemi dei partiti, dalla rappresentanza politica alle forme di governo, i contributi di Sartori mantengono una straordinaria vitalità e attualità. Giorno dopo giorno, in Italia e altrove, è possibile rendersi conto quanto gli insegnamenti di Sartori continuino ad essere essenziali e quanto una cultura politica più attenta alle lezioni della sua scienza politica sarebbe in grado di contribuire alla qualità della politica nelle democrazie.
PROGRAMMA SCIENZA POLITICA E CULTURA POLITICA. LA LEZIONE DI GIOVANNI SARTORI

ROMA – PALAZZO CORSINI – VIA DELLA LUNGARA, 10 Sito web: http://www.lincei.it
Segreteria del convegno: fox@lincei.it

