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In uscita “Il Partito democratico secondo Matteo” Presentazione a Perugia

Dopo “Il partito democratico. Elezione del Segretario, organizzazione e potere“(2009) e “Il partito democratico di Bersani. Persone, profilo e prospettive“(2010), esce nelle librerie il terzo volume dedicato al PD curato da Gianfranco Pasquino e Fulvio Venturino. La presentazione in anteprima, alla presenza dei curatori, è nell’ambito del XXVIII Convegno annuale della Società Italiana di Scienza Politica Perugia 11-13 settembre 2014

Il Partito democratico secondo Matteo a cura di Gianfranco Pasquino e Fulvio Venturino BUP - BONONIA UNIVERSITY PRESS

Il Partito democratico secondo Matteo
a cura di Gianfranco Pasquino e Fulvio Venturino
BUP – BONONIA UNIVERSITY PRESS

SOMMARIO

Introduzione
I partiti, l’Italia, il Partito Democratico
Gianfranco Pasquino e Fulvio Venturino

PARTE I
UN’ELEZIONE COMPLESSA: COME MATTEO RENZI È DIVENTATO
SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO

1. Il Partito Democratico e la selezione del leader: le regole della competizione
Fulvio Venturino

2. Il voto dei circoli e la pre-selezione delle candidature
Antonino Anastasi e Roberto De Luca

3. Il voto dei gazebo: i cittadini e la selezione del leader
Asia Fiorini e Natascia Porcellato

4. L’Assemblea Nazionale del Partito Democratico
Luciano M. Fasano e Nicola Martocchia Diodati

PARTE II
PERCHÉ RENZI HA VINTO LE ELEZIONI?

5. Le fonti di informazione
Marco Mazzoni e Giulia Vicentini

6. Il profilo sociografico dei selettori e la scelta del candidato
Marino De Luca e Selena Grimaldi

7. Le collocazioni sinistra-destra e la scelta di voto
Vincenzo Emanuele e Fabio Serricchio

8. Viability, electability e scelta del candidato
Sorina Soare e Fabio Sozzi

PARTE III
EXIT, VOICE, LOYALTY: LE REAZIONI DEI PERDENTI

9. Iscritti, simpatizzanti, esterni: il rapporto con il partito
Domenico Fruncillo e Francesco Marchianò

10. La valutazione comparativa dei candidati
Flavio Chiapponi e Stefano Rombi

11. I votanti e la selezione democratica del personale politico:
matricole, veterani, entusiasti
Sara Mengucci e Angelo Scotto

Conclusioni
Gianfranco Pasquino

Riferimenti bibliografici

Notizie sugli autori

La S. V. è invitata alla presentazione del volume a cura di G. Pasquino e F. Venturino
Il Partito democratico secondo Matteo
Bononia University Press (2014)

giovedì 11 settembre 2014 ore 17.30
Sala della Vaccara, Piazza IV novembre – Perugia

Intervengono
Gianfranco Pasquino Professore Emerito Università di Bologna
Giacomo Leonelli Segretario regionale del Pd
Alberto Stramaccioni Università per Stranieri di Perugia
Fulvio Venturino Università di Cagliari

Modera
Maurizio Tarantino Biblioteca Augusta di Perugia

Invito

Invito

Il Partito democratico Elezione del segretario, organizzazione e potere

Il Partito democratico Elezione del segretario, organizzazione e potere


Il Partito democratico di Bersani Persone, profilo e prospettive

Il Partito democratico di Bersani Persone, profilo e prospettive

La Presidente che vorrei

l'Unità

Si fa presto a dire che il prossimo Presidente della Repubblica dovrebbe (potrebbe) essere una donna. Per quel che mi riguarda (e che, ovviamente, non ha un’enorme influenza), l’ho detto e scritto e mi sono attivato fin dal 1999. Allora, cresciuta prepotentemente nell’opinione pubblica la candidatura di Emma Bonino, fu il segretario dei Democratici di Sinistra, Walter Veltroni a contrastarla stilando un elenco di caratteristiche, peraltro, ampiamente condivisibili, del futuro Presidente che servirono all’elezione di Carlo Azeglio Ciampi al primo turno di votazioni. Quando è Napolitano che auspica che sia giunto il momento di una donna al Quirinale, la prima tentazione è di chiedergli “fuori il nome” (o i nomi). Subito dopo, però, il segnale che si coglie nelle parole del Presidente è che, forse, ha l’impressione che l’opera delle riforme elettorali e costituzionali alle quali aveva collegato la accettazione della sua rielezione sia oramai sufficientemente avanzata da potere lasciare la carica. A me non pare che sia così, ma lo vedremo nei prossimi mesi.
Più chiaro è, invece, che il governo ha di fronte a sé, senza necessità di nessun aiutino dal Presidente, una buona fase di stabilità, vera e solida premessa della sostenibilità della sua azione riformatrice nel tempo. Addirittura, la coalizione di governo avrebbe anche i numeri per eleggere a maggioranza assoluta il prossimo, pardon, la prossima Presidente della Repubblica. Naturalmente, avendo molti dei grandi elettori (i segretari dei partiti) e dei non così piccoli elettori (i parlamentari e i rappresentanti delle regioni) acquisito la consapevolezza che non è sufficiente individuare un nome, neppure, anzi, tantomeno, se rappresenta uno schieramento politico, diventa decisivo presentare candidature precise e argomentarne le qualità. Parlare di abbassamento dell’età (riforma costituzionale non fulminea) per ampliare la platea delle donne (immagino “politiche”) che abbiano i titoli per quella carica elude i veri problemi. Mi piacerebbe rilanciare con l’elezione popolare diretta della prossima Presidente che consentirebbe a candidate coraggiose di confrontarsi fra loro e con gli elettori. Se si procedesse nella direzione del semipresidenzialismo, l’elezione diretta spalancherebbe larghe finestre di opportunità . In alternativa, ovvero rimanendo nell’ambito del parlamentarismo classico all’italiana, mi parrebbe essenziale procedere a un ampio dibattito sulle qualità presidenziali delle candidate.
Probabilmente, le dimensioni della vittoria “europea” del Partito Democratico di Renzi hanno chiuso la quasi ventennale fase in cui il Presidente della Repubblica si è spesso trovato a dovere effettivamente scegliere il Presidente del Consiglio con riferimento alla coalizione che garantisse di durare in carica almeno per un po’ di tempo. Ciò rilevato, non mancheranno alla prossima Presidente molti prevedibili problemi per la soluzione dei quali saranno indispensabili alcune qualità politiche pregresse già dimostrate. Dovrà sapere attentamente rilevare eventuali elementi di incostituzionalità nei disegni di legge governativi e in quelli approvati, magari fin troppo in fretta, dal Parlamento. Dovrà tenere in grande conto le eventuali obiezioni dell’opposizione ad azioni disinvolte di un governo e di governanti che si sentano fin troppo sicuri di un mandato popolare ampio. Dovrà procedere a molte nomine di grande rilievo: dai giudici costituzionali ai senatori nella nuova versione del Senato delineata da Renzi. Infine, perché così sta scritto nella Costituzione e così deve, ne sono convinto, continuare a essere, dovrà rappresentare davvero “l’unità nazionale” (art. 87). Non essere faziosa, parziale, “divisiva”. Soltanto se avrà queste qualità riuscirà anche ad esercitare quel modico tasso di moral suasion che serve a temperare e a conciliare conflitti e tensioni comunque inevitabili. Sono certo che, con molta calma, non soltanto, come ha fatto fino ad ora, con la sua azione, anche il Presidente Napolitano saprà arricchire con sagge parole il kit delle qualità richieste alla prossima Presidente della Repubblica. Avremo, allora, un’elezione/successione presidenziale relativamente facile e sicuramente utile per i cittadini e per il sistema politico.

Pubblicato sabato 31 maggio 2014