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Società della trasparenza e poteri invisibili #bdem19 #31marzo @BiennaleDemocr @egeaonline
Secondo Bobbio, una delle promesse della democrazia è debellare i poteri invisibili e diventare trasparente. È una promessa realistica? La rivoluzione digitale ha risvegliato questa speranza, ma ci ha messi di fronte a realtà di segno opposto. Informazione e disinformazione, complotti svelati e complotti inventati, nuovi strumenti per controllare il potere e sorveglianza sui nostri dati. Persino ciò che pare più nostro – le emozioni in libertà che scivolano sui social network – può renderci più vulnerabili di fronte ai poteri. Quanto e come una democrazia può essere trasparente?
Gianfranco Pasquino è protagonista dell’incontro “Società della trasparenza e poteri invisibili” alla Biennale Democrazia 2019
Coordina Serena Danna
domenica 31 marzo ore 16
Accademia delle Scienze – Sala dei Mappamondi, Via Maria Vittoria 3, Torino
“Pasticci di Democrazia”: Pasquino, Carlassare e le riforme targate Renzi #BDEM15 @BIENNALEDEMOCR
“Pasticci di Democrazia”: Pasquino, Carlassare e le riforme targate Renzi
di Gianluca Palma (Master in giornalismo “Giorgio Bocca” Torino) pubblicato sul sito biennaledemocrazia.it
“Un Paese è governabile non solo grazie a una buona legge elettorale, ma se c’è il consenso sociale dei cittadini. Per questo oggi sono qui a parlare con voi, ma con il cuore a Roma alla manifestazione di Maurizio Landini”. Lapidario il commento della costituzionalista Lorenza Carlassare, intervenuta questa mattina al seminario “Passaggi di Repubblica e Passaggi di Democrazia”, al cui tavolo dei relatori erano presenti anche il politologo Gianfranco Pasquino e Marco Castelnuovo, giornalista de La Stampa, che moderava il dibattito. “Il governo dovrebbe ricordarsi di applicare l’articolo 3 della Costituzione, che promuove l’uguaglianza sostanziale dei cittadini, dando allo Stato il compito di rimuovere ogni ostacolo alla partecipazione di tutti i lavoratori alla vita politica, sociale ed economica del Paese”. Ciò che spaventa di più sia Pasquino che Carlassare sono le riforme in atto: da una parte quella della Costituzione che, sostengono, mira a stravolgere l’intero assetto istituzionale, e, dall’altra l’Italicum, la legge elettorale con la quale ritengono che si punti a creare un bipolarismo poco democratico, con premi di maggioranza ai partiti che non rappresentano, però, la maggioranza della popolazione. L’Italicum prevede “un meccanismo assurdo – ha aggiunto Pasquino – perchè il premio si dà a qualsiasi partito che prenda la maggioranza dei voti, anche se ha ottenuto il 20-25%. Ciò è fatto apposta per regalare al Partito Democratico, che ora chiamano Partito della Nazione, la maggioranza in Parlamento”. “Allora bisogna chiedersi, i premi di maggioranza servono a inventarla quando quest’ultima nei fatti non c’è o a rinforzare quella esistente?”. Altro problema sono i capilista bloccati. “Un meccanismo – ha spiegato Carlassare – con cui si vuole assicurare il ‘posto’ in Parlamento a dei candidati che non verrebbero mai eletti in alcuni territori”. “Più che di Passaggi di Democrazia –hanno ribadito i relatori– nel caso di questo governo si tratta di Pasticci di Democrazia”. “E ci vuole una forte opposizione sociale – ha concluso la costituzionalista – per questo esprimo massima solidarietà alla manifestazione dei lavoratori
La decisione è l’opposto della mediazione? #bdem15 @BiennaleDemocr
Qualcuno pensa che la decisione sia l’opposto della mediazione, e viceversa. Però, anche la mediazione conduce alla decisione. Allora, quel qualcuno pensa che la differenza stia nel tempo. La mediazione conduce alla decisione con grande, insostenibile(?), lentezza. La decisione, in sé, è velocità.
Qualcuno pensa che la lentezza dipenda dalla mediazione (tra il programma e le proposte dei governanti) con le preferenze dei gruppi, delle associazioni, dei sindacati, mentre gli imprenditori sarebbero l’elemento che chiede decisioni rapide e le apprezza. Quindi, per produrre decisioni rapide i governanti dovrebbero/debbono fare meno della mediazione, praticare la disintermediazione.
Qualcuno pensa che l’uomo solo al comando prenderà decisioni più rapide e migliori se persegue unicamente il bene comune dei cittadini indifferenziati. Quell’uomo, da solo, sarebbe meglio in grado di interpretare quelle esigenze non mediate dalle associazioni che, invece, sono diaframmi con propri interessi corporativi e non operano mai come tramiti disinteressati. La decisione è l’uso della spada che spezza/frantuma il nodo di Gordio.
Qualcuno crede, infine, che la decisione produca automaticamente esiti. Invece, la decisione mette in moto processi complessi che chiamano in causa una pluralità di persone e di associazioni molte delle quali indispensabili ad una buona traduzione di quella decisione in pratiche. In via neppure troppo ipotetica si può sostenere che coloro che sono stati coinvolti nel processo decisionale (che non a caso si chiama proprio così) collaboreranno e che i non interpellati, i non coinvolti, i disintermediati si opporranno, talvolta rallentando talvolta deviando talvolta nullificando la decisione e i suoi eventuali effetti.
Ne parlerò sabato 28 marzo 2015 alle ore 16.30 a Torino presso il Teatro Gobetti, Via Rossini, 8 nell’ambito della BIENNALE DEMOCRAZIA 25-29 marzo 2015
IL TEMPO DI DECIDERE
Dialogano Alessandro Campi e Gianfranco Pasquino
coordina Jacopo Iacoboni
28 Marzo 2015 ore 16.30
Teatro Gobetti, Via Rossini, 8 Torino
Passaggi o improvvisate manipolazioni? #bdem15 @BiennaleDemocr
Da un Senato eletto a un Senato nominato, malamente, dai Consigli regionali, dai Comuni e persino dal Presidente della Repubblica, il passaggio è grande e brutto. Esistono almeno due formule migliori nelle democrazie occidentali.
Da una legge elettorale che consentiva ai leader di partito di nominare tutti i loro parlamentari ad una formula che consente la nomina soltanto del 70, forse l’80, per cento di loro, il passaggio è corto, non migliorativo, sostanzialmente inutile.
Da un premio di maggioranza alla coalizione vincente ad un premio al partito/lista (della Nazione, ma non dell’opposizione che rimarrà frantumata), il passaggio è fortemente peggiorativo. Esclusivamente coloro che non conoscono i governi delle democrazie parlamentari contemporanee, tutti, tranne, al momento, la Spagna, rigorosamente di coalizione, possono vantarsi di un esito che darà molto potere ad un solo gruppo di politici autoreferenziali.
Non sono passaggi. Sono improvvisate manipolazioni. Sono capriole e scivolate. Si riforma in questo modo un sistema politico? Proprio no. Quando un governo annuncia che chiederà una legittimazione referendaria per le sue mal congegnate riforme, allora il passaggio si fa delicato e rivelatore. Non importa se l’errore è già stato compiuto dal centro-sinistra nel 2001. Il passaggio non si configura più come referendum confermativo o ostativo, ma come plebiscito.
Ne parlerò sabato 28 marzo 2015 alle ore 11 a Torino presso il Piccolo Regio Puccini in piazza Castello, 215, nell’ambito della BIENNALE DEMOCRAZIA 25-29 marzo 2015
PASSAGGI DI REPUBBLICA E PASSAGGI DI DEMOCRAZIA
Dialogano Lorenza Carlassare e Gianfranco Pasquino.
Coordina Marco Castelnuovo
28 marzo 2015 ore 11
Piccolo Regio Puccini, piazza Castello, 215 Torino
Passaggi di Repubblica e passaggi di Democrazia #bdem15 @BiennaleDemocr
Save the date: 28 marzo 2015 alle ore 11 a Torino presso il Piccolo Regio Puccini in piazza Castello, 215
BIENNALE DEMOCRAZIA 25-29 marzo 2015
Sul tema Passaggi di Repubblica e passaggi di Democrazia dialogano Lorenza Carlassare e Gianfranco Pasquino.
Coordina Marco Castelnuovo
Prima, seconda o terza: in quale Repubblica viviamo? Sono all’esame del Parlamento riforme istituzionali di grande rilievo. In una fase di crisi economico-sociale, ridurre la distanza fra cittadini e rappresentanti può essere un antidoto a pericolose derive antidemocratiche. Qual è il segno che portano i progetti in discussione? Come cambierà la seconda parte della Costituzione? E come si delinea la nuova legge elettorale? Un confronto fra punti di vista diversi sulle “regole del gioco” di una democrazia che si sta trasformando. In meglio?
Il tempo di decidere #bdem15 @BiennaleDemocr
Save the date: 28 Marzo 2015 ore 16.30 a Torino presso il Teatro Gobetti, Via Rossini, 8
BIENNALE DEMOCRAZIA 25-29 marzo 2015
Sul tema Il tempo di decidere dialogheranno Alessandro Campi e Gianfranco Pasquino
coordina Jacopo Iacoboni
La democrazia parlamentare “è lenta”: quest’accusa ritorna spesso nel dibattito pubblico, fra i politici e gli studiosi. La soluzione proposta è snellire il processo di formazione delle leggi, abolire il bicameralismo, semplificare le procedure, rafforzare i poteri del governo. È un percorso immune da rischi? A quali condizioni le riforme istituzionali possono davvero migliorare il gioco democratico? C’è qualcosa da conservare del nostro sistema?