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INVITO Libertà inutile @UtetLibri #21gennaio #Siracusa Fondazione “Fare Democrazia”

Saletta Congressi “M. Baranzini” Santuario
Viale L. Cadorna – Siracusa
Sabato 21 Gennaio ore 09:30
Fondazione “Fare democrazia”
Presentazione del Libro
di Gianfranco Pasquino
Libertà Inutile
Profilo ideologico dell’Italia repubblicana
UTET
Sarà presente l’autore
Coordina Laura Valvo
Introduce Raffaele Gentile
Intervengono Giuseppe Astuto, Elio Cappuccio, Egidio Ortisi
“Libertà inutile” e “Tra scienza e politica” a #Ragusa #8ottobre La Notte Bianca della Politica @UtetLibri
La Notte Bianca della Politica Terza edizione
Autori e Libri per capire e cambiare la Politica
8 OTTOBRE 2022 ore 18
Camera di Commercio
Piazza Libertà – Ragusa
Gianfranco Pasquino
“Libertà inutile. Profilo ideologico dell’Italia repubblicana” – UTET 2021
“Tra scienza e politica. Una autobiografia” – UTET 2022
Discussant: Francesco Raniolo, Università della Calabria


INVITO “Europeismo che c’è e che verrà” #Pesaro #14maggio @ApritiPesaro @UtetLibri
Sabato 14 maggio ore 16.30
Galleria degli specchi Hotel Alexander
Viale Trieste 20 – Pesaro
Apriti Pesaro
Futuro con vista
Europeismo che c’è e che verrà
In occasione dell’uscita dei suoi più recenti lavori
Libertà inutile. Profilo ideologico dell’Italia repubblicana, (UTET 2021)
Tra scienza e politica. Una autobiografia, (UTET 2022)
Apriti Pesaro incontra di nuovo il professor Gianfranco Pasquino per dar seguito al lavoro già svolto su “Populismi e sovranismi”

Libertà inutile. Profilo ideologico dell’Italia Repubblicana #Brescia #14aprile @UtetLibri
Giovedì 14 aprile 2022 ore 18
Auditorium Fondazione DS
via Metastasio, 26 Brescia
Presentazione del libro di
Gianfranco Pasquino
Libertà inutile
Profilo ideologico dell’Italia Repubblicana
(UTET 2021)
dialoga con l’Autore
Marcello Zane
introduce
Nicoletta Boretti

Il lunedì letterario di Farefuturo con Gianfranco Pasquino #14marzo #LibertàInutile @UtetLibri #livestream @Farefuturo1
Live sul canale YouTube della Fondazione Farefuturo
Lunedì 14 marzo ore 19
Alessandro Campi e Luigi De Gregorio dialogano con
Gianfranco Pasquino
Libertà inutile Profilo ideologico dell’Italia repubblicana (UTET)

Cari Partiti, né con voi né senza di voi #Conferenza #12marzo #Novellara #ReggioEmilia
Sabato 12 Marzo ore 16,30
Sala Civica Rocca dei Gonzaga
Novellara
Circolo Culturale Marta Beltrami Università dell’Età libera APS
Conferenza pubblica con
Gianfranco Pasquino
Professore Emerito di Scienza politica Università di Bologna. Autore di:
Libertà inutile. Profilo ideologico dell’Italia repubblicana (Utet 2021)
Cari Partiti, né con voi né senza di voi
Presiede l’incontro Antonietta Di Maria, presidente del Circolo Marta Beltrami

Enzo Cheli recensisce per la @rivistailmulino #Libertàinutile Profilo ideologico dell’Italia repubblicana @UtetLibri

Libertà inutile – il titolo dell’ultimo libro di Gianfranco Pasquino – ricalca l’interrogativo che Norberto Bobbio si poneva, senza darsi una risposta, alla conclusione del suo famosissimo Profilo ideologico del Novecento italiano pubblicato nel 1969, quando si chiedeva se, alla luce della nostra storia repubblicana, le libertà riconquistate dopo la caduta del fascismo e fissate nella nostra Costituzione fossero state utili o inutili. In altre parole: se queste libertà fossero state esercitate dal popolo italiano utilmente ai fini della costruzione di una vera cultura democratica del Paese o, invece, fossero state sprecate inutilmente dal momento che quella cultura di fatto non era nata.
Lo stesso Bobbio successivamente, nella ristampa del suo Profilo, attenuava il pessimismo di questa domanda, ma questo non esclude che la domanda venga a ripresentarsi ogni qualvolta il nostro sistema politico si trovi ad attraversare una fase critica quale quella che oggi stiamo attraversando. Fase in cui le stesse basi della nostra democrazia, pluralista nel suo impianto politico e parlamentare nella sua forma di governo, vengano messe in discussione da forze ed ideologie avverse. Per questo, in Libertà inutile. Profilo ideologico dell’Italia repubblicana (Utet, 2021) l’autore ritiene di dover riprendere e sviluppare fino ai nostri giorni la riflessione sullo stato di salute della nostra democrazia alla luce della cultura politica ad essa sottostante, riflessione che con Bobbio si era arrestata al 1968.
Per condurre questa analisi che investe il piano politologico, ma anche la storia e la filosofia politica, Pasquino dopo aver richiamato varie definizioni di democrazia, articola la sua indagine intorno a sei temi fondamentali.
Il primo tema è quello della nostra Costituzione, dei suoi principi, dei suoi valori, della sua forma di governo, delle difficoltà che storicamente ha dovuto incontrare per la sua attuazione e per la sua riforma. Questa Costituzione, pur con tutte le sue carenze, resta la più longeva in Europa e ha retto bene la prova del tempo tanto per la solidità del suo impianto, legato ad un compromesso politico nato su profonde radici storiche, quanto per la sua elasticità e capacità di adattamento alle complesse vicende della nostra vita politica.
Il secondo tema è quello del fascismo e dell’antifascismo cioè della vicenda che ha condotto alla nascita della nostra Repubblica attraverso la Resistenza e una guerra civile effetto delle fratture profonde che hanno sempre segnato la storia del nostro Paese prima e dopo l’unità nazionale.
Il terzo tema è quello del rapporto tra destra e sinistra nei primi quarant’anni della nostra storia repubblicana segnati dalla conventio ad excludendum nei confronti della maggiore forza di opposizione e dalla lenta marcia di avvicinamento di questa forza all’area di governo. È il tema del compromesso storico, dell’alternanza e dell’alternativa che ha segnato il dibattito pubblico italiano fino agli anni Novanta del secolo scorso.
Il quarto tema è quello della scomparsa delle culture politiche che, nell’immediato dopoguerra, avevano contribuito all’impianto della nostra Repubblica, quali la cultura cristiano-democratica, la cultura socialista e marxista e la cultura liberale. Una scomparsa che, a partire dagli anni Ottanta e dalla caduta del muro di Berlino, ha segnato la fine dei partiti storici e successivamente il progressivo declino del sopravvissuto sistema dei nostri partiti. Un declino – rileva Pasquino – che ha favorito, con una vicenda che non è stata solo nazionale, la discesa in campo e il recente successo dei nuovi movimenti populisti e sovranisti.
Movimenti populisti che attaccano le stesse basi della democrazia rappresentativa e parlamentare per ispirarsi a un modello distopico di democrazia diretta digitale che mira ad esaltare il ruolo di leaders in contatto diretto con la base popolare. Movimenti sovranisti che mirano a bloccare e invertire il processo di integrazione europea attraverso il richiamo a nazionalismi antichi ed alle rivendicazioni identitarie degli Stati nazionali.
Muovendo da questo complesso impianto di lavoro Pasquino pone al centro della sua riflessione – così come aveva fatto Bobbio nel suo Profilo – il tema della democrazia e della cultura politica in grado di sostenerla dal momento che oggi non esiste «nessun pensatore democratico in grado di offrire gli orientamenti indispensabili al funzionamento di una democrazia esposta alle sfide congiunte del populismo e del sovranismo». In altri termini il problema di fondo che oggi si pone al nostro Paese è per Pasquino questo: come difendere, mantenere e aggiornare la nostra democrazia repubblicana alla luce dei nuovi percorsi e delle nuove sfide che la storia del nostro continente ci sta prospettando?
Gianfranco Pasquino, al pari del suo maestro Norberto Bobbio, pur non offrendo a tale domanda una risposta certa non si sottrae all’impegno di indicare, come intellettuale e come cittadino, gli obbiettivi che andrebbero privilegiati e le strade che occorrerebbe percorrere per porre in sicurezza il futuro della nostra democrazia. Obbiettivi e strade che richiedono, peraltro, di comprendere le cause delle condizioni critiche che mettono attualmente a rischio la sopravvivenza della democrazia.
La prima causa riguarda la crisi che da tempo ha investito il nostro sistema dei partiti. Sappiamo che la Repubblica italiana è nata – secondo l’espressione coniata da Pietro Scoppola – come «Repubblica dei partiti» dal momento che nel nostro sistema i partiti hanno da sempre rappresentato il principale anello di congiunzione tra la base popolare, fonte del potere sovrano, e l’impianto istituzionale dei poteri pubblici. I partiti rappresentano, quindi, nel nostro sistema un elemento strutturale che per il buon funzionamento della democrazia non può mancare. La conseguenza è che, se i partiti declinano, anche le basi del nostro impianto democratico diventando più fragili ed esposte al rischio di rotture. Ed è proprio con riferimento a questa sopraggiunta ed accentuata fragilità che acquistano maggior forza e pericolosità le spinte dell’antipolitica e delle altre pulsioni eversive che attualmente scorrono dentro il nostro tessuto sociale.
Se questi sono i punti di fragilità della nostra democrazia, non mancano di contro, nella visione di Pasquino, i punti di forza su cui ordinare la difesa e, in prospettiva, il rafforzamento e l’adeguamento del nostro impianto democratico.
Il primo punto di forza – secondo una linea che Pasquino svolge molto efficacemente – va individuato nella nostra Carta costituzionale. Una Carta che – come dimostrato dai referendum costituzionali svoltisi nel 2006 e nel 2016 su due diversi e opposti tentativi di «grande riforma» costituzionale – tuttora gode, nonostante la sua anzianità, di un forte radicamento sociale che si contrappone alla fragilità ed alla fluidità attuale del nostro sistema politico. Quindi una Costituzione forte e resiliente tanto in ragione dei poteri affidati ai suoi organi di garanzia quanto in ragione della sua elasticità e capacità di adattamento alle continue oscillazioni del nostro governo parlamentare.
Certo è, peraltro, che per la tenuta e la stabilità di un impianto democratico non basta disporre di una buona Costituzione, se manca un sostegno alla stessa da parte delle forze presenti nella società sottostante. Se mancano cioè una buona cultura politica ed una etica pubblica socialmente diffuse che si riconoscano nei valori che la Costituzione afferma.
E qui si apre la sfida più difficile per il nostro Paese che il libro di Pasquino mette bene in luce e che riguarda l’esigenza di avviare, dopo il declino dei partiti tradizionali, la diffusione di una vera cultura democratica attraverso la ricostruzione di efficienti mediatori sociali per la formazione di una nuova classe politica sinceramente democratica, oltre che dotata di competenze adeguate per affrontare i problemi che la società contemporanea sta ponendo in campo.
Pasquino ritiene che per rispondere a tale esigenza le risorse nazionali, nelle nuove forme che la geopolitica sta oggi assumendo, non siano più sufficienti. La conseguenza è che oggi, per cogliere la giusta misura di una cultura politica adeguata ai tempi, occorre quanto meno ricorrere – come le recenti crisi finanziaria e sanitaria hanno ampiamente dimostrato – alla dimensione continentale rappresentata dall’Europa. Da qui la necessità di cercare le risposte corrette ai nuovi problemi che la democrazia deve affrontare muovendo in direzione di un’Europa federata intorno ai valori che hanno formato il nucleo originario delle democrazie moderne.
Pasquino conclude così il suo percorso: sottolineando come la grande sfida che oggi si pone alla scienza politica sia quella di riconoscere e indicare le strade più appropriate per perseguire e realizzare «l’ambizioso progetto di unificazione politica democratica del nostro continente». Sfida estremamente impegnativa che impone oggi di orientare le idee-guida della nostra storia repubblicana in direzione del contesto europeo.
Siamo quindi in presenza di un libro che va segnalato non solo per la sua grande attualità, ma anche per la varietà dei temi che pone in campo. Un lavoro ricco e avvincente che completa un percorso che il suo autore sta svolgendo ormai da tempo e la cui lettura si raccomanda non solo agli addetti ai lavori, ma a tutti coloro che, oltre ad avere interesse a comprendere le ragioni della crisi politica che stiamo attraversando, hanno a cuore le sorti future della nostra democrazia.
Pubblicato il 07 FEBBRAIO 2022
Rivista il Mulino 2022
Riproduzione riservata
Democrazia e partecipazione nell’epoca attuale #Roma #10febbraio #LibertàInutile @UtetLibri Circolo Fratelli Rosselli

ROMA, 10 Febbraio 2022 ORE 16,30
SALA CONVEGNI ISTITUTO LUIGI STURZO
VIA DELLE COPPELLE 35, 00186 ROMA
PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GIANFRANCO PASQUINO
Gianfranco Pasquino Libertà inutile Profilo ideologico dell’Italia repubblicana (Ed. Utet)
PROGRAMMA
PRESIEDE GIORGIO PANIZZI Vice presidente Circolo Fratelli Rosselli di Roma
INTRODUCE VITTORIO MACCHITELLA Direttivo Circolo Fratelli Rosselli di Roma
INTERVIENE
GIANFRANCO PASQUINO Professore emerito di Scienza Politica Università di Bologna
COMMENTANO
FRANCO IPPOLITO Presidente della Fondazione Basso
FEDERICO FORNARO Capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera dei Deputati
VALDO SPINI Presidente Fondazione Fratelli Rosselli
REPLICA
GIANFRANCO PASQUINO
CONCLUDE
BLANDO PALMIERI
Presidente Circolo Fratelli Rosselli di Roma
L’evento si svolgerà in presenza. Bisognerà esibire il Green pass e indossare la mascherina
Per le prenotazioni rivolgersi a Segreteria mail cfrosselliroma@libero.it TEL 3315661557
Introduzione
La Democrazia è sotto attacco. Secondo il Pew Research Center, un think-tank statunitense che ha chiesto nel 2018 a oltre 30.000 cittadini di 27 paesi di tutti i continenti di esprimersi sulla democrazia, in Italia ha manifestato insoddisfazione il 70% degli intervistati.
Le vicende politiche degli ultimi trent’anni nel nostro paese, com’è noto, hanno portato alla scomparsa dei partiti storici e alla la nascita di nuovi soggetti politici, rappresentati da partiti personalizzati, e da movimenti che operavano con procedimenti di democrazia diretta.
Come argomenta Gianfranco Pasquino nel suo libro „ La libertà inutile“[1] „Con il declino dei partiti è scomparso uno dei luoghi di elaborazione quantomeno di idee politiche e di confronto tra posizioni e riflessioni diverse.“ E „nella socieà „civile“ non sembra riescano ad emergere nuove trascinanti idee“ . „Per quel che conta, continua il Prof. Pasquino nella sua analisi degli aspetti della „cultura politica“ nella nostra democrazia, è evidente che non saranno i social le nuove fonti di porduzione die di confronti e di scntri tra idee di rinascita di culture politiche“
Di fronte a questo scenario, il Circolo di cultura politica Fratelli Rosselli di Roma, volendo andare oltre il livello delle analisi sui mali della democrazia, conduce una riflessione sul tema della “cura” della democrazia, affrontando la questione della „Democrazia e partecipazine nell’epoca attuale“[2] al fine di combattere la disaffezione dei cittadini, la quale esprimendosi in una loro povera partecipazione democratica ha pericolosi e noti riflessi sulla percezione dei valori democratici e sulla loro apertura verso forme adulterate della democrazia.
La presentazione del libro del Prof Pasquino offre un prezioso patrimonio di indagine e di riflessione per proseguire su questa strada.
VIDEO Il gatto del Cheshire e le idee politiche nell’Italia repubblicana #Bologna Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio #LibertàInutile @UtetLibri con @DCampus e @giannicuperlo
23 Novembre 2021 ore 17
Sala dello Stabat Mater
Biblioteca comunale dell’Archiginnasio
Piazza Galvani, 1 – Bologna
Il gatto del Cheshire e le idee politiche nell’Italia repubblicana
Presentazione del libro di
Gianfranco Pasquino Libertà inutile Profilo ideologico dell’Italia repubblicana (Ed. Utet)
con Donatella Campus e Gianni Cuperlo
Coordina Nicola Pedrazzi
Gianfranco Pasquino espone con accuratezza e analizza le idee e le culture politiche dell’Italia repubblicana. Le sottopone a serrata critica attraverso una rigorosa valutazione di quanto detto, fatto e scritto dai politici e dagli studiosi, storici, filosofi, politologi. Ne scaturisce una domanda inquietante: quella libertà conquistata con sangue e fatica con la guerra di Liberazione nazionale, difesa nella Guerra Fredda, ampliata con la caduta del Muro di Berlino è risultata forse per gli italiani una libertà male utilizzata, una Libertà inutile?
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti a sedere. Obbligatori green pass e mascherina
Evento organizzato in collaborazione con La Società di Lettura

Il gatto del Cheshire e le idee politiche nell’Italia repubblicana #23novembre #Bologna #Archiginnasio Presentazione di #LibertàInutile @UtetLibri con @DCampus e @giannicuperlo
23 Novembre 2021 ore 17
Sala dello Stabat Mater
Biblioteca comunale dell’Archiginnasio
Piazza Galvani, 1 – Bologna
Il gatto del Cheshire e le idee politiche nell’Italia repubblicana
Presentazione del libro di
Gianfranco Pasquino Libertà inutile Profilo ideologico dell’Italia repubblicana (Ed. Utet)
con Donatella Campus e Gianni Cuperlo
Coordina Nicola Pedrazzi
Gianfranco Pasquino espone con accuratezza e analizza le idee e le culture politiche dell’Italia repubblicana. Le sottopone a serrata critica attraverso una rigorosa valutazione di quanto detto, fatto e scritto dai politici e dagli studiosi, storici, filosofi, politologi. Ne scaturisce una domanda inquietante: quella libertà conquistata con sangue e fatica con la guerra di Liberazione nazionale, difesa nella Guerra Fredda, ampliata con la caduta del Muro di Berlino è risultata forse per gli italiani una libertà male utilizzata, una Libertà inutile?
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti a sedere. Obbligatori green pass e mascherina
Evento organizzato in collaborazione con La Società di Lettura
