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Le “interferenze” straniere sono un omaggio all’importanza dell’Italia
Sarebbe assolutamente sorprendente se i miei amici che vivono in Inghilterra e hanno apprezzato il cordoglio manifestato dagli italiani per la morte della Regina Elisabetta, che vivono negli USA e si ricordano delle mie preoccupazioni per il tentato colpo di Stato di Trump, che stanno in Germania e a suo tempo ricevettero le mie congratulazioni per la vittoria dei socialdemocratici di Olaf Scholz, non fossero interessati alle elezioni italiane. Con loro, anche in molti altri paesi dell’Unione Europea, in Ucraina e in Russia, i governanti e l’opinione pubblica avvertita stanno riflettendo sulla campagna elettorale italiana e sul grado di attendibilità dei sondaggi, ponendosi più di un interrogativo sulle conseguenze prossime del voto italiano e, naturalmente, sulle caratteristiche politiche e personali di chi andrà al governo in Italia. Tutto questo è inevitabile poiché nell’Unione Europea e nelle organizzazioni internazionali quel governo avrà regolarmente la possibilità di orientare le discussioni e di influenzare le decisioni.
Non serve a nulla lamentarsi del sostegno dato a Enrico Letta dal socialdemocratico tedesco Scholz e, par condicio, degli auguri fatti da Marine Le Pen a Matteo Salvini che, a suo tempo, si espresse a favore di una sua vittoria nelle elezioni presidenziali francesi. Invece, piuttosto importanti sono altri fenomeni. Da un lato, se provate, stanno le interferenze russe forse anche con finanziamenti a qualche partito italiano. Poiché esistono dei precedenti, quando i russi agirono con successo contro Hillary Clinton, di queste interferenze gli organi preposti e gli stessi partiti, a cominciare da chi ripete “prima gli italiani” dovrebbero preoccuparsi e respingerle. Dall’altro, i rapporti fra leader e partiti, stranieri e italiani, segnalano qualcosa di cui tenere conto per gli elettori interessati che si apprestano a scegliere. “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei” non è soltanto la saggezza in pillole di un proverbio. È anche un invito a valutare con chi i partiti e i dirigenti italiani si rapportano su scala europea (e mondiale). Aggiungo che è altresì la prospettiva alla quale la Commissione Europea non potrà non ricorrere quando si saranno contati i voti e si sarà formato il nuovo governo italiano. Nel Consiglio dei capi di governo europei che deve confermare le sanzioni contro l’Ungheria decise dall’80 per cento degli europarlamentari si troverà Giorgia Meloni, amica del Primo Ministro ungherese Viktor Orbán? Il nuovo Ministro degli Esteri italiano sarà Matteo Salvini le cui posizioni nei confronti della Russia sono quantomeno ambigue? Altri esempi, per esempio, riguardo al Ministro dell’Economia, si potrebbero fare per chiarire quanto significative sono le elezioni italiane per il futuro dell’Europa e dell’Italia in Europa. In un certo senso, la grande attenzione riservata all’Italia può essere considerata un gradevole, gradito omaggio all’importanza del nostro paese. Spetta agli elettori non sciupare questo omaggio.
Pubblicato AGL il 22 settembre 2022
Lezioni tedesche #elezioni #Germania
La lettura numerica delle importanti elezioni tedesche è semplice, ma è stata complicata da commentatori impreparati e male attrezzati. C’è un sicuro perdente, il candidato della CDU/CSU, Armin Laschet con il suo partito che ha visto il deflusso dell’8 per cento dei voti. C’è un vincente, il candidato della SPD, Olaf Scholz, che ha ottenuto più voti di tutti, ma pur sempre solo poco più di un quarto dell’elettorato tedesco che ha votato. Ci sono i Verdi che, pur essendo cresciuti, sono rimasti, a causa di errori della loro candidata, al di sotto delle previsioni, e i Liberali, che pure appena lievemente aumentati, cantano vittoria perché divenuti sostanzialmente necessari per qualsiasi coalizione di governo. La Sinistra ha perso parecchio e l’estrema destra (AfD) è stata ridimensionata. Entrambe staranno ai margini. La lettura politica è affidata non solo a quello che i protagonisti hanno detto e stanno comunicando, ma alle esperienze, molte e significative del passato.
Tocca al leader del partito che ha ottenuto più voti iniziare le consultazioni/contrattazioni con i potenziali alleati. Quindi, sarà il socialdemocratico Scholz a cercare la collaborazione con i Verdi e con i Liberali, sapendo che entrambi si sentono e sono indipensabili e più che disponibili. La formazione di un programma di governo condiviso richiederà tempo, non solo per le distanze intercorrenti proprio fra Verdi e Liberali, sia sull’ambiente sia sull’economia, ma anche perchè gli uni e gli altri non hanno precedenti collaborazioni di governo e sono giustamente diffidenti. Gli incontri richiederanno molto tempo anche per produrre reciproche comprensioni, smussare gli angoli, precisare gli impegni e soprattutto mettere nero su bianco gli accordi raggiunti da tradurre in politiche pubbliche. Nel frattempo, la Germania continuerà ad avere un governo composto da CDU/CSU e SPD, guidato da Angela Merkel e con Scholz Ministro delle Finanze che è il Ministero al quale aspirano i Liberali, forse un po’ troppo ordoliberisti/liberali a parere tanto della SPD quanto dei Verdi.
Giungere alla formazione del governo prima di Natale è sicuramente possibile, anche auspicabile. Tuttavia, molti ricordano che, nonostante la sua lunga esperienza e grande pazienza, Angela Merkel non riuscì a mettere d’accordo Verdi, allora più deboli, e Liberali. Dovette formare una Grande Coalizione, la terza, con i socialdemocratici, che vide la luce nel marzo 2018 più di sette mesi dopo le elezioni. Una coalizione simile che, comunque, dovrebbe essere guidata dal socialdemocratico Scholz, appare oggi ancora numericamente possibile, ma politicamente improbabile sia per carenze di leadership sia, soprattutto, perché il dato sicuro è che la maggioranza dei tedeschi ha votato per cambiare. Proprio su quanto e quale, oltre quello dei protagonisti politici, cambiamento, SPD, Verdi e FDP sono disposti a accettare e effettuare, che loro e gli analisti debbono riflettere rifulgendo da terribili semplificazioni (come quella di leggere con occhi italiani una storia molto tedesca).
Pubblicato AGL il 29 settembre 2021