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Lezioni tedesche #elezioni #Germania

La lettura numerica delle importanti elezioni tedesche è semplice, ma è stata complicata da commentatori impreparati e male attrezzati. C’è un sicuro perdente, il candidato della CDU/CSU, Armin Laschet con il suo partito che ha visto il deflusso dell’8 per cento dei voti. C’è un vincente, il candidato della SPD, Olaf Scholz, che ha ottenuto più voti di tutti, ma pur sempre solo poco più di un quarto dell’elettorato tedesco che ha votato. Ci sono i Verdi che, pur essendo cresciuti, sono rimasti, a causa di errori della loro candidata, al di sotto delle previsioni, e i Liberali, che pure appena lievemente aumentati, cantano vittoria perché divenuti sostanzialmente necessari per qualsiasi coalizione di governo. La Sinistra ha perso parecchio e l’estrema destra (AfD) è stata ridimensionata. Entrambe staranno ai margini. La lettura politica è affidata non solo a quello che i protagonisti hanno detto e stanno comunicando, ma alle esperienze, molte e significative del passato.

   Tocca al leader del partito che ha ottenuto più voti iniziare le consultazioni/contrattazioni con i potenziali alleati. Quindi, sarà il socialdemocratico Scholz a cercare la collaborazione con i Verdi e con i Liberali, sapendo che entrambi si sentono e sono indipensabili e più che disponibili. La formazione di un programma di governo condiviso richiederà tempo, non solo per le distanze intercorrenti proprio fra Verdi e Liberali, sia sull’ambiente sia sull’economia, ma anche perchè gli uni e gli altri non hanno precedenti collaborazioni di governo e sono giustamente diffidenti. Gli incontri richiederanno molto tempo anche per produrre reciproche comprensioni, smussare gli angoli, precisare gli impegni e soprattutto mettere nero su bianco gli accordi raggiunti da tradurre in politiche pubbliche. Nel frattempo, la Germania continuerà ad avere un governo composto da CDU/CSU e SPD, guidato da Angela Merkel e con Scholz Ministro delle Finanze che è il Ministero al quale aspirano i Liberali, forse un po’ troppo ordoliberisti/liberali a parere tanto della SPD quanto dei Verdi.

   Giungere alla formazione del governo prima di Natale è sicuramente possibile, anche auspicabile. Tuttavia, molti ricordano che, nonostante la sua lunga esperienza e grande pazienza, Angela Merkel non riuscì a mettere d’accordo Verdi, allora più deboli, e Liberali. Dovette formare una Grande Coalizione, la terza, con i socialdemocratici, che vide la luce nel marzo 2018 più di sette mesi dopo le elezioni. Una coalizione simile che, comunque, dovrebbe essere guidata dal socialdemocratico Scholz, appare oggi ancora numericamente possibile, ma politicamente improbabile sia per carenze di leadership sia, soprattutto, perché il dato sicuro è che la maggioranza dei tedeschi ha votato per cambiare. Proprio su quanto e quale, oltre quello dei protagonisti politici, cambiamento, SPD, Verdi e FDP sono disposti a accettare e effettuare, che loro e gli analisti debbono riflettere rifulgendo da terribili semplificazioni (come quella di leggere con occhi italiani una storia molto tedesca).  

Pubblicato AGL il 29 settembre 2021


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