Analisi dll’ultimo discorso che Pasolini scrisse per il 35.mo Congresso del Partito Radicale (novembre 1975) ma che la tragica morte gli impedì di pronunciare e che oggi assume la valenza di un documento finale quasi testamentario, tanto che apparve su Il Mondo del 13 dicembre 1975 sotto il titolo “Il suo testamento“.
Il discorso (che verrà letto per l’occasione dal giovane attore e studioso codroipese Giacomo Trevisan) si presterà ad una riflessione anche sulla posizione dell’ultimo Pasolini nei confronti dei “diritti civili” e del ruolo dei piccoli partiti democratici, come appunto quello Radicale a cui l’intellettuale corsaro e “comunista” guardava negli anni Settanta con particolare attenzione e simpatia, invitandone gli aderenti ad essere solo se stessi: cioè – –come concludeva – a “essere continuamente irriconoscibili. Dimenticare subito i grandi successi: e continuare imperterriti, ostinati, eternamente contrari, a pretendere, a volere, a identificarvi col diverso; a scandalizzare; a bestemmiare”.
Dopo i saluti della presidente Teresa Tassan Viol e dell’amministrazione comunale di Casarsa, converseranno con il relatore Raoul Kirchmayr e Angela Felice, curatori delle due giornate di studi sul tema Pasolini e il politico.