
Intervista raccolta da Giacomo Puletti
Da giorni il noto accademico ha l’account sospeso: “I miei tweet sarcastici, mi diano una spiegazione”
Succede che a Gianfranco Pasquino, Accademico dei Lincei, professore emerito di Scienza politica a Bologna, autore di decine di volumi sui quali si sono laureati migliaia di scienziati politici, insomma un’istituzione in ambiti accademici, X, già twitter, ha sospeso l’account. Non per poche ore, non per un malinteso o per verificare una password obsoleta, ma per violazione delle regole del social sul contenuto dei post. Senza ulteriori spiegazioni, ormai da oltre dieci giorni, su quale o quali dei tweet del professore avrebbero violato il regolamento, e cosa fare eventualmente per porvi rimedio.
«Una mattina mi sono svegliato e come faccio abitualmente ho aperto la mail, guardato chi mi aveva scritto e poi ho aperto twitter – racconta Pasquino – o meglio, ho provato ad aprire, perché al posto della solita schermata ho trovato una pagina nera e un messaggio in cui c’era scritto che avevo violato le regole e per questo mi avevano sospeso». Il tutto una ventina di giorni fa, senza alcuna risposta ai chiarimenti sollecitati. «Tra le violazioni suggerite dal social ci sono antisemitismo, messaggi di odio e violenza, sfruttamento sessuale minorile, abusi, violenze. Comprese azioni terroristiche estremistiche e così via – continua il professore – Insomma, quanto di più lontano, ovviamente, dai miei valori e dai miei comportamenti, compresi quelli che abitualmente uso sui social».
E così uno dei più stimati professori universitari in Italia si è ritrovato senza possibilità di avvertire i suoi oltre 18mila follower sul perché di questa “scomparsa” da X.
«Due di loro si sono offerti volontari per provare a capire quello che è successo, senza risultati – insiste – Si tratta questa di una violazione della libertà di parola? Qualcuno mi direbbe di no perché si tratta di un’azienda privata e quindi possono fare quello che vogliono. Ma è comunque ingiusto, soprattutto per i miei follower».
Cosa può essere successo, dunque? La risposta più plausibile è che diverse persone abbiano segnalato no o più tweet di Pasquino fino a provocare la sospensione dell’account.
«Nei miei tweet spesso sono sarcastico, è vero, prendo in giro i renziani, ho criticato il papa per l’atteggiamento ambiguo sulla guerra in Ucraina, ho scritto che la premessa di qualsiasi accordo in Israele è la distruzione di Hamas – spiega l’accademico – Tutti messaggi in cui tuttavia non c’era astio, per di più senza alcun avvertimento che quei tweet potevano in qualche modo non rispettare il regolamento. È una cosa totalmente arbitraria e tecnicamente è una censura. C’è stato silenzio totale anche sull’eventuale tempistica di motivazione. Non posso neanche sapere di che cosa mi accusano, oltre ovviamente a chi».
Qualche dubbio può venire per la parte politica di Pasquino, che come lui stesso spiega «di certo non è quella di Trump e nemmeno di Elon Musk», ammettendo che questo lo fa pensare. Ma lungi dal parlare di complotti, rimane l’account bloccato e soprattutto la scomparsa di qualsiasi messaggio riconducibile a X che ne spieghi i motivi.
Insomma per Pasquino non rispondere per nulla «non è una scortesia, è un vero e proprio torto» e per questo il professore spiega di volerne parlare «il più possibile». Anche facendo seguire la questione da un legale? «In quel caso mi parrebbe di esagerare, ma quello che voglio portare all’attenzione dell’opinione pubblica è l’arbitrio con il quale l’azienda fa queste scelte, togliendo la parola a qualcuno che aveva 18mila follower e che in qualche modo informava, non disinformava, come faceva invece Trump. In ogni caso, accetto consigli e vi ringrazio per questa chiacchierata», conclude Pasquino.
Pubblicato il 8 maggio 2024 su Il DUBBIO