Non m’importa quante sono le sinistre: due, tre, cinque, tante, sparse. Non m’interessano le ambizioni dei dirigenti che si dicono di sinistra. Sono sicuro che la sinistra deve sapere diventare e rimanere plurale che vuole dire rispettosa delle proprie differenze, ma in grado di scegliere priorità e produrre decisioni. Deve perseguire una società giusta che riconosca il pluralismo e la competizione delle idee e che crei di volta in volta eguaglianze (plurale) di opportunità.