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Operazione polverone

Quanto si affannano e si affaticano il Presidente della Regione Vasco Errani, ventidue sindaci dell’Emilia-Romagna, il neo rieletto segretario del Partito Democratico di Bologna Raffaele Donini, persino alcuni consiglieri, i quali, pure, avrebbero anche altro a cui pensare!

Con molto sussiego affermano recisamente: l’Emilia-Romagna non è soltanto una regione ben governata; è la Regione meglio governata d’Italia. Alle statistiche l’ardua, ma non troppo, sentenza. Probabilmente, sì, almeno così hanno ripetutamente detto gli elettori e, tutto sommato, questo è anche il responso di diversi indicatori del buongoverno. Si vedrà prossimamente se gli elettori lo diranno ancora. Certo, di fronte ad un’opposizione debole, senza leadership e programmaticamente inadeguata non sarà difficile per il centro-sinistra, che, pure, dovrà cercarsi un altro candidato, riuscire a rivincere. Quello, però, che sfugge ai cantori del buongoverno dell’Emilia-Romagna è che la faccenda dei rimborsi ingiustificati e immotivati, per spese assurde e persino offensive non riguarda il buongoverno. Anche se vi si riflette negativamente, lo spreco degli ancora troppi fondi pubblici a disposizione dei gruppi consiliari, dei capigruppo, dei singoli consiglieri, fra gite e beneficienze chiama in causa qualcosa di, almeno parzialmente diverso dal buongoverno. Chiama in causa l’etica pubblica. Il buongoverno è prodotto da competenze ed efficienza. L’etica pubblica è il modo di concepire i propri compiti e obblighi per coloro impegnati in politica.

Se poi spuntassero/spunteranno anche elementi di reato toccherà ai magistrati, nei quali, naturalmente, tutti abbiamo “la massima fiducia” e ai quali ci affidiamo, stabilire che cosa e quanto è andato fuori e, soprattutto, contro le regole. Per quel che riguarda l’etica, i comportamenti che la definiscano stanno prima, dopo e al disopra del buongoverno. Nessuno di coloro che hanno allegramente utilizzato i rimborsi in maniera che, non c’è bisogno dei magistrati per affermarlo e “imputarlo”, deve essere definita quantomeno impropria e disdicevole, può cancellare gli sprechi evidenti facendo riferimento alle sue eventuali, o dimostrate, capacità di buongoverno. Sicuramente, sia a Venezia sia ad Amalfi esistono hotel meno costosi di 400-500 Euro a notte. Esistono in città e in tutta l’Emilia-Romagna ristoranti eccellenti che costano meno di quelli frequentati da allegre brigate di amici o, più probabilmente, di elettori dei capigruppo e dei consiglieri. Nessun buongoverno, neppure quello della più alta qualità, può giustificare il mettere in secondo piano, se non, addirittura, la rimozione dell’etica politica. Che cosa diranno agli elettori i consiglieri spendaccioni? Come giustificheranno i loro comportamenti e le loro spese? In definitiva, ripetere che in Emilia-Romagna c’è buongoverno non serve a chiarire una delle pagine più scure del Consiglio Regionale e dei suoi componenti. Serve, invece, a fare confusione, a sollevare un polverone, a mettere nel frullatore, come hanno detto alcuni dei responsabili dei rimborsi eccessivi e gonfiati, argomenti diversi per allontanare la ricerca e l’accertamento delle responsabilità, individuali e collettive. Che sono la spina dorsale dell’etica in politica.

Pubblicato sul Corriere di Bologna

 

 


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