Finora, incrocio le dita, il semestre bianco non ha prodotto nessuno dei disastri preconizzati da commentatori apocalittici. L’attenzione si è spostata sull’elezione del Presidente della Repubblica. Sento nomi campati in aria. Credo che dovremmo lasciare liberi Draghi e Mattarella di decidere loro quel che meglio ritengono per l’Italia e chiedere a chi si esercita nei nomi di argomentare le provate capacità dei loro preferiti e le conseguenze di una loro Presidenza, a cominciare dall’europeismo vero, sincero, intenso.
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Per una elezione del Presidente della Repubblica con una prospettiva di ricambio e di progresso
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