Abilmente destreggiandosi (sic), gli intellettuali di sinistra, nonostante l’età non più verde, sono saltati sul carro a cinque stelle del vincitore. Questo sostengono maldestramente gli editorialisti del “Corriere” e de “La Stampa”, in parte minore quelli di “Repubblica” poiché lì si annidano alcuni di quegli intellettuali. Pur guardandosi fra loro in cagnesco, c’è sempre chi è più intellettuale e più di sinistra di altri, tutti vorrebbero, secondo commentatori “democratici” e destrorsi, un rassicurante ritorno al passato e alla società chiusa. Chi sa se, invece, non sia possibile pensarla come un grande intellettuale, certo non di sinistra, Isaiah Berlin, che fra due mali si debba scegliere il male minore?