Azzardo un pronostico: vincerà Luigi Di Maio.
Poiché, però, so che i numeri contano, conterà molto anche il numero dei votanti. La mancanza di un competitor significa qualcosa.
Che Di Maio sia imbattibile non lo credo; che abbia idee che rappresentano tutto il movimento mi pare improbabile; che sia un po’troppo vicino a Grillo e a Casaleggio è un problema.
Sapremmo molto di più sia sulle qualità personali e politiche di Di Maio sia sulle sue proposte programmatiche se ci fosse una sana alternativa. Nessuno con la voglia di fare notare a noi italiani che il movimento è pluralista e che ascolta anche la voce di chi la pensa diversamente. Non dirò che è un’occasione sprecata poiché voglio riservarmi tutte le critiche nel momento in cui inizieranno ad emergere i dissensi che, però, in assenza di una candidatura alternativa non troveranno modo di coagularsi.
Il Movimento, nel suo complesso, deve fare ancora molta strada, non solo per arrivare a una democrazia partecipativa, ma semplicemente per attestarsi sulla democrazia competitiva.
Pubblicato 19 settembre 2017