È possibile avere buona rappresentanza politica con una pessima legge elettorale? Chi può credere che meno rappresentanza porti a più governabilità? Che non sia, piuttosto, un passo verso una democrazia illiberale? Fra i freni e i contrappesi che producono equilibri liberal-democratici in Italia svolge un ruolo importante il Presidente della Repubblica? Le risposte esaurienti a questi legittimi interrogativi costituiscono cognizioni minime indispensabili per capire la politica e agire di conseguenza.
La Repubblica italiana, sorta dalle macerie della guerra e inserita da subito nel tessuto politico della tradizione democratica europea, vive momenti di grande confusione. Guerre di visualizzazioni e like su Facebook, baruffe senza costrutto nei talk show, scenette tragicomiche nelle austere aule di Senato e Camera. A questo ircocervo tra reality show e vaudeville siamo talmente assuefatti che ci sembra l’unico orizzonte possibile.
La ragione sta nell’ignoranza diffusa e persino compiaciuta che pare essersi impossessata del discorso corrente. Tra l’ansia da sondaggio e il termometro ossessivo dei social network, viviamo un assetto da campagna elettorale permanente dove i politici possono dire tutto e il contrario di tutto, fiduciosi nella labile memoria storica del loro elettorato e nell’inerzia intellettuale dell’opinione pubblica che dovrebbe sorvegliare e in caso criticare.
Però, chi ancora crede nella democrazia sa che è imperativo reagire all’attuale temperie di approssimazione, fumisteria e populismo. Che è necessario impegnarsi per pulire il linguaggio, per fare uso corretto dei concetti fondamentali, per comunicare insegnando e imparando, giorno dopo giorno.
Con il cuore e la testa ai Minima moralia di Theodor Adorno, Gianfranco Pasquino impartisce sei nitide, ironiche, affilate lezioni sui nodi cruciali della politica contemporanea: i meccanismi elettorali, gli speculari spettri di governabilità e rappresentanza, il ruolo e i compiti delle istituzioni nella complessa architettura della democrazia, lo spauracchio degli eurocrati e il mito del sovranismo.
Ripercorrendo la nostra complicata storia nazionale, ma attingendo dove serve anche agli esempi europei e internazionali, Minima politica racchiude e sprigiona il minimo di conoscenze che i cittadini devono acquisire per capire gli accadimenti politici e partecipare ogni giorno alla vita di questo confuso e malgovernato Paese.

[…] partire da “Minima politica” (UTET, 2020), il Prof. Pasquino, intervistato da Michele Dinichilo, fornisce un’interessante chiave di lettura […]
[…] Gianfranco PasquinoMINIMA POLITICASei lezioni di democrazia (UTET 2020) […]
[…] Scienza politica all’Università di Bologna. Le più recenti sono state messe nero su bianco in “Minima Politica”, sua ultima fatica […]
[…] Nell’occasione presentazione di Minima Politica. Sei lezioni di democrazia (Utet 2020 […]
[…] occasione della presentazione di Minima Politica Si lezioni di democrazia (UTET […]
[…] Gianfranco PasquinoMINIMA POLITICASei lezioni di democrazia […]
[…] *Gianfranco Pasquino è Professore emerito di Scienza politica, Università di Bologna. Il suo volume più recente è Minima Politica. Sei lezioni di democrazia (UTET 2020). […]
[…] dell’Iberojur. Dal luglio 2005 è socio dell’Accademia dei Lincei. Ci parlerà del suo libro “MINIMA POLITICA Sei lezioni di democrazia” ed affronteremo con lui il dibattito riguardante la prossima legge […]