Già li vedo questi italiani e italiane al mare: Dopo avere affrontato la spietata prova costume, si stanno sottoponendo ad una nuova serie di esami, quelli che, scrisse memorabilmente Eduardo De Filippo, non finiscono mai. I vicini di ombrellone, neppure fossero tutti professori di sociologia, scienza politica, economia, addirittura alla LUISS, stanno iniziando l’esame comparato dei programmi dei partiti. È un esercizio al tempo stesso difficilissimo e faticosissimo. Infatti, ci sono ancora partiti che credono che buono è il programma lungo e esaustivo sul quale hanno messo a lavorare i loro benintenzionati intellettuali di riferimento. Però, anche i lungoprogrammisti hanno imparato che, se vogliono avere un impatto e attirare attenzione bisogna che facciano lo sforzo quasi sovrumano per l’intellettuale italiano tradizionale, più o meno organico, della sintesi: uno, tre, massimo cinque tweet con le apposite faccine e gli hashtag più impensabili.
Di tanto in tanto, chi ascolta gli scambi da un ombrellone all’altro si accorge che, no, quegli italiani e quelle italiane, non leggono indiscriminatamente tutti i programmi. Anzi, alcuni proprio li scartano subito. Altri vanno alla ricerca di qualcosa di originale. Qualcuno di loro dice che sono tutti un po’ eguali e che, purtroppo, nel migliore dei casi espongono il titolo di quello che promettono, ma non dicono come lo faranno, quando, con quali costi, quali obiettivi, quali conseguenze. Qualcun altro dice che tutti i politici promettono e nessuno mantiene. Visto che cosa hanno fatto al governo? Nasce una discussione vera e accanita sul fatto, sul non fatto e sul malfatto. Fa la sua comparsa anche il misfatto: chi è responsabile della caduta del governo Draghi che, “poverino”, faceva del suo meglio ed era molto apprezzato all’estero, nell’Unione Europea e non solo? Ma, allora, sostengono alcuni nuovi arrivati, interessati ad una discussione che si è molto animata, bisogna riprendere l’agenda Draghi o andare oltre?
Solo Draghi, è l’opinione dei più saggi, saprebbe portare avanti e a compimento la sua agenda con i necessari aggiustamenti. Diventa difficile credere che Draghi possa essere reclutato da Calenda per attuare i dodici punti formulati dall’affannatissimo iperattivo eurodeputato del PD. Sicuro, invece, sottolineano con tono di sufficienza, alcuni elettori del Nord, riconoscibili dal loro accento, che verranno da Berlusconi le proposte più innovative: 1 milione di alberi, 1000 Euro come pensione minima. Le ha sempre sparate grosse e mai mantenuto le promesse. È venuto il tempo di Giorgia, affermano altri bagnanti. Tutto questo alla faccia dei politici che dicono che i programmi vengono prima delle persone. Che, alla fine, per una parte decisiva di elettorato finisca per contare di più la credibilità dei leader e delle candidature piuttosto che proposte programmatiche ripetitive, confuse, irrealistiche? Buon bagno a tutti/e.
Pubblicato AGL il 27 luglio 2022