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Come fare un buongoverno con il venerabile Manuale Cencelli

Il silenzio di Giorgia Meloni e il suo attendismo sul discutere i nomi dei ministri prossimi venturi sono una buona strategia, raccomandabile anche ai troppi commentatori di lungo corso che si stanno esibendo in poco originali critiche al famoso/famigerato Manuale Cencelli. Per valutare e eventualmente per criticare, meglio tornare ai principi fondamentali sui quali si costruiscono i governi di coalizione. Ai partiti che ne fanno parte viene attribuito un certo numero di ministeri con riferimento ai voti che hanno ottenuto, ma anche al peso e all’importanza dei Ministeri che, sottolineo, il Manuale Cencelli indicava con accurata precisione. Su questo piano, è evidente che Fratelli d’Italia avrà, oltre alla carica di Presidente del Consiglio, anche almeno altre tre o quattro Ministeri importanti. Un ministero importante ciascuno spetterà alla Lega e a Forza Italia. Quali ministeri dipende da valutazioni politiche molto complesse. Farò pochi, ma rivelatori, esempi. Il primo riguarda l’Europa.

   Per mandare un segnale non troppo sovranista, Meloni potrebbe nominare Ministro degli Esteri un esponente di Forza Italia che è il partito europeista della sua coalizione. I contrappesi potrebbero essere i due sottosegretari e, eventualmente, un esponente di Fratelli d’Italia a Ministro dei Rapporti con l’Europa. Sappiamo noi e sa Meloni che sull’europeismo fortissima è la vigilanza del Presidente della Repubblica che l’ha già clamorosamente esercitata (e che l’anticiperebbe anche in maniera confidenziale per telefono!) All’Economia e alla Transizione ecologica dovranno certamente andare due persone di riconosciuta competenza. Meloni è tutt’altro che incline a fare affidamento su ministri “tecnici”, ma in questo caso potrebbe essere costretta a fare una eccezione o due a meno che ricorra a qualcuno non parlamentare che ha già ricoperto la carica di Ministro. Lei stessa molto critica del reddito di cittadinanza vorrà nominare al Lavoro qualcuno che ne attui una profonda revisione. Infine, se le è giunta la preoccupazione di alcuni ambienti esteri sulla inclinazione dei sovranisti ungheresi e polacchi a controllare (manipolare) la magistratura e le università, quei ministri dovranno essere al disopra di ogni sospetto, ma i nomi che al momento circolano, proposti anche dalla Lega, proprio non lo sono.

   Il Manuale Cencelli prevedeva giustamente di includere nell’assegnazione delle cariche anche le Presidenza di Camera e Senato. È possibile sostenere che almeno una di quelle cariche vada, come segno di distensione, a un esponente dell’opposizione che, però, a causa delle sue divisioni e conflittualità, è legittimo pensare non sarebbe in grado di farne un uso benefico per il buon funzionamento delle istituzioni. Combinare competenza e esperienza per un partito che per la prima volta si affaccia al governo della Nazione (della Patria) non sarà facile. Mi rimane un interrogativo, mai preso in considerazione dal Manuale Cencelli: la donna Meloni si orienterà anche verso la parità di genere? 

Pubblicato AGL il 30 settembre 2022


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